La terra è un essere vivente e la diversità che la caratterizza non deve essere livellata da sostanze chimiche e fertilizzanti minerali. Vogliamo conservare ciò che esiste in tutte le sue forme perché la sopravvivenza e la naturale evoluzione si basano proprio sulla eterogeneità della vita.
La tutela della biodiversità è un processo evolutivo che mette in relazione le diversità ambientali e culturali ed è sinonimo di una grande varietà di prodotti agricoli e gastronomici connessi a un territorio specifico. Salvaguardare nella pratica la biodiversità significa utilizzare i prodotti dell’agricoltura che vengono da buone pratiche e attraverso ciò passa la tutela di un patrimonio genetico, economico e soprattutto culturale di straordinario valore, fatto di eredità contadine e artigiane ricche e complesse.
La biodiversità è alla base di cibo e materie prime, ma crea anche cultura, costituendo un vero e proprio capitale delle comunità locali e dei contadini: secondo Vandana Shiva, nel manifesto del cibo e cambiamenti climatici (redatto nel 2008 dalla Commissione Internazionale per il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura), le aziende agricole biologiche e biodinamiche, ricche di biodiversità, aumentano l’efficienza di assorbimento della CO2 del 50% e conservano l’umidità del suolo del 10-20% in più rispetto alle aziende agricole industrializzate. L’agricoltura è l’unica attività umana che utilizza energia pulita attraverso il processo della fotosintesi ed è per questo che l’agricoltura sostenibile può essere totalmente rinnovabile. Inoltre, l’agricoltura è produttrice di cultura perché sono cultura tutte quelle attività che ruotano intorno a ogni varietà tradizionale, quali le modalità di coltivazione, di raccolta, di conservazione e di impiego nella preparazione dei cibi.
Ecco perché lavoriamo salvaguardando il processo di estinzione di varietà locali dall’appiattimento monoculturale, coltiviamo cereali antichi, innestiamo su praini selvatici vecchie varietà di frutta e diamo la nostra collaborazione a realtà ed associazioni come Rete Semi Rurali, per custodire varietà che altriementi andrebbero perse.
Non meno importante è il sostegno e la diffusione dell’agricoltura contadina che tutela la salute della terra, dell’ambiente e degli esseri viventi, che esclude l’uso di fertilizzanti, di pesticidi di sintesi, di diserbanti e organismi geneticamente modificati, che riduca al minimo l’emissione di gas serra, lo spreco d’acqua e la produzione di rifiuti e che rispetti in modo incondizionato la terra che ci ospita, gli animali, le persone che lavorano su di essa eliminando lo sfruttamento della manodopera, lavorando in sintonia, vivendo con la natura e rispettando i cicli della stessa.