La terra è un essere vivente, e i nostri principi di riferimento sono l’amore ed il rispetto per essa, per chi la lavora, e per chi vive dei suoi frutti. Questi valori ci guidano nelle scelte di tutti i giorni. Ad essi diamo un senso profondo, e lo facciamo mettendo in discussione i metodi dell’agricoltura convenzionale, e ricercando e sperimentando ogni giorno le possibili alternative.
Partendo dal presupposto che il nostro rapporto con la terra non è di proprietari, ma di custodi, vogliamo restituire a quelli che verranno dopo di noi una terra più fertile, più viva.
L’utilizzo dei prodotti chimici, come concimi minerali, diserbanti e pesticidi, porta sicuramente a delle migliori rese nel breve periodo. Ma anche allo sfruttamento eccessivo e quindi all’impoverimento dei terreni. Oltre a questo, l’aumento esponenziale di intolleranze e patologie legate all’alimentazione è un dato sotto gli occhi di tutti.
Mettere in discussione queste cose significa ripensare da capo l’approccio alla terra, riportarlo a com’era. Lo facciamo attraverso un’agricoltura basata sulle pratiche alternative, e sempre senza l’utilizzo di prodotti di sintesi. Naturalmente tutto questo rende il lavoro più complesso, difficile e faticoso.
E quello che più di tutto tiene insieme ed è il filo conduttore di pensieri, idee, lavoro, fatica e conoscenza è la semina e il gesto di affidare il seme alla Terra. E come se affidassimo qualcosa al futuro, fiduciosi che qualcosa succederà dando vita a qualcosa di nuovo. Il seme porta con se risveglio. E’ il ricordo della pianta precedente che morendo germoglia a nuova esistenza.
La logica del profitto e del minor prezzo non è incompatibile con questi principi, ma solo se questi sono mantenuti e si lavora sull’efficienza della filiera. Naturalmente questo lavoro può esistere solo se questi nostri valori sono compresi e condivisi da chi sceglie di sostenerli acquistando questo tipo di prodotti.